Vi raccontiamo una delle storie più celebri de “Le mille e una notte”: Aladino e la lampada magica. In realtà, questa storia non fa parte del nucleo originario della raccolta nella versione originale della favola di Aladino contenuta nella raccolta, ma fu aggiunta successivamente dal traduttore francese Antoine Galland all’inizio del XVIII secolo. Galland disse di aver ascoltato la storia da un narratore siriano di nome Hanna Diyab. Aladino viene descritto come un giovane cinese
ma nonostante l’ambientazione sia vagamente “cinese”, il contesto e i dettagli della storia (come i geni, i sultani, e il tipo di società rappresentata) richiamano molto più il mondo arabo-islamico che non la Cina reale. È probabile che l’uso della Cina fosse più una scelta esotica che un riferimento realistico.
Quindi sì, nella versione “classica” di Galland, Aladino è un giovane povero che vive in una città della Cina, ma la sua cultura e l’atmosfera generale del racconto rimandano più all’Oriente arabo che a quello estremo-orientale.
Ecco a voi un riassunto con gli elementi principali della favola originaria.
C’era una volta, in una città della Cina, un giovane di nome Aladino, figlio di un povero sarto. Aladino era pigro e passava le giornate a giocare per le strade, causando dispiacere a sua madre.Un giorno, un uomo misterioso, che si presentava come suo zio, lo avvicinò.
In realtà, era un mago malvagio proveniente dal Maghreb, che aveva scoperto l’esistenza di una lampada magica nascosta in una grotta e aveva bisogno di Aladino per recuperarla.
Il mago portò Aladino in un deserto e, con un incantesimo, aprì l’ingresso di una caverna magica. Disse ad Aladino di entrare e prendere una vecchia lampada a olio, ma gli ordinò di non toccare nient’altro.
Per sicurezza, gli diede un anello magico come protezione. Aladino scese nella grotta e trovò la lampada, ma non resistette alla tentazione di raccogliere anche dei frutti preziosi che pendevano dagli alberi (erano in realtà gemme).Quando cercò di uscire, il mago, infuriato per la sua disobbedienza, chiuse l’ingresso della caverna, intrappolandolo dentro.


Disperato, Aladino strofinò per caso l’anello che il mago gli aveva dato, e apparve un genio, che lo fece uscire dalla caverna.
Tornato a casa, Aladino raccontò tutto a sua madre. Un giorno, mentre puliva la lampada per venderla, la strofinò accidentalmente, e ne uscì un genio ancora più potente, che disse: “Chiedi ciò che vuoi, sono al tuo servizio!”.
Aladino, affamato, chiese del cibo, e il genio fece apparire un banchetto sontuoso.
Da quel momento, Aladino capì il potere della lampada e iniziò a usarla per migliorare la sua vita.
Col tempo, Aladino si innamorò della principessa Badroulbadour, figlia del sultano. Grazie al genio della lampada, costruì un palazzo magnifico e ottenne la mano della principessa, conquistando anche il sultano con la sua ricchezza e generosità.
Tuttavia, il mago malvagio, scoperto che Aladino era ancora vivo e possedeva la lampada, tornò per vendicarsi. Si travestì da venditore e convinse la principessa, ignara del valore della lampada, a scambiarla con una “lampada nuova”. Il mago rubò la lampada e usò il genio per trasportare il palazzo di Aladino, con la principessa dentro, nel deserto del Maghreb.
Aladino, disperato, usò l’anello magico per evocare il genio minore, che lo aiutò a raggiungere il mago. Con astuzia, Aladino riuscì a recuperare la lampada e a sconfiggere il mago, avvelenandolo con un trucco.


Tornato in possesso della lampada, riportò il palazzo e la principessa al loro posto. Tuttavia, un ultimo pericolo lo attendeva: il fratello del mago, ancora più crudele, cercò di vendicarlo.
Anche questa minaccia fu sventata grazie all’astuzia di Aladino e della principessa.
Alla fine, Aladino e Badroulbadour vissero felici e contenti, e Aladino usò il potere della lampada con saggezza per governare con giustizia, diventando un sovrano amato dal popolo.
PARTICOLARITA’ E SIGNIFICATO
Elementi magici: La lampada e l’anello rappresentano il potere del destino e della fortuna, ma anche la responsabilità di usarli con saggezza. Il genio della lampada è un simbolo di desideri illimitati, ma anche dei pericoli che ne derivano.
Temi: La storia esplora l’ascesa sociale (da povero a sovrano), l’astuzia contro l’inganno, e l’amore come forza motivante. Aladino non è un eroe perfetto: è pigro e impulsivo, ma cresce attraverso le sue esperienze.
Contesto culturale: Sebbene ambientata in Cina, la storia è intrisa di elementi arabi e islamici, come i geni (jinn), figure tipiche della mitologia araba, e l’ambientazione in un mondo di sultani e bazar.
Morale: La favola insegna che la ricchezza e il potere non bastano senza intelligenza e cuore. Aladino vince non solo grazie alla lampada, ma anche grazie alla sua ingegnosità e al legame con la principessa.
CURIOSITA’
Nella versione originale, Aladino è un ragazzo cinese, ma il contesto culturale è chiaramente arabo, con riferimenti a sultani e magie tipiche del Medio Oriente.
Il nome Badroulbadour significa “luna piena delle lune piene” in arabo, un nome poetico che sottolinea la bellezza della principessa.
La storia ha subito molte modifiche nel tempo: la versione Disney, ad esempio, rende Aladino più eroico e omette il secondo genio dell’anello.
Questa favola, con il suo mix di magia, avventura e lezioni morali, è un esempio perfetto dello stile narrativo de Le mille e una notte, che Shahrazad usava per incantare il re Shahriyar e salvarsi la vita, una storia dopo l’altra.
AUTORE : Redazione